Coelogyne glandulosa  Lindley

e note su Coelogyne mossiae

osservazioni fatte dal dott. Gianantonio Torelli a seguito dell'acquisto dell'ibrido Coelogyne Unchained Melody, vendutogli come Coelogyne glandulosa

observations made by dr. Gianantonio Torelli following the purchase of the hybrid Coelogyne Unchained Melody, sold to him as Coelogyne glandulosa




disegno tratto dal libro Les Coelogynes di  E & J-C George
e che rappresenta la vera Coelogyne glandulosa

 

Coelogyne glandulosa fu descritta da Lindley nel 1854 in Folia Orchidacea. Coelogyne  5: 6 1854, sulla base della Coelogyne nervosa Wight che Lindley considerò come tipo di Coel. glandulosa

 

descrizione di Coelogyne glandulosa in Folia Orchidacea. Coelogyne  5: 6 1854
quindi il labello ha: " tre linee crestate, bordate da piccoli dentini ghiandolosi"





questa è la tavola n.1638, in Icones Plantarum Indiae Orientalis in cui Wight rappresentò Coelogyne nervosa Richard e su cui base Lindley definì la Coelogyne glandulosa

Secondo Lindley il labello ha "three crested lines, and these are bordered by short teeth resembling glands; the lateral crests are deeper than the middle one."
Quindi Lindley differenzia Coel.glandulosa da Coel. nervosa Wight (che sarebbe comunque un nome invalido, come vedremo poi) per la sua taglia più grande, per le foglie diverse, cioè lanceolate, i lobi laterali più pronunciati, e le creste, mai più di tre, bordate al margine da corti dentini ghiandolari.

Fioritura: da maggio a luglio

Foglie: 2, oblongo-laceolate, con 7-9 nervature

L’inflorescenza si sviluppa dal nuovo getto, prima che le foglie siano ben sviluppate, e porta 4-8 fiori, bianchi, profumati, larghi 4-5 cm. Da notare che nella descrizione originale di Lindley il labello è ovato-lanceolato, con lobo mediano linguiforme, mentre nella Coelogyne commercialmente venduta per Coel. glandulosa l’estremità del labello è troncato, esattamente come il suo vero genitore, la Coel. cristata. Già questo ci permette di fare una facile diagnosi e ci fa subito escludere che quella in commercio sia la vera Coel. glandulosa.
Infatti si tratta dell’ibrido Coelogyne Unchained Melody, spacciato per Coelogyne glandulosa



disegno eseguito da Lindley del labello di Coelogyne glandulosa, in cui si vede bene la forma lanceolata, linguiforme, del lobo mediano del labello
drawing made by Lindley of the Coelogyne glandulosa's lip, in which the lanceolate, linguiform form of the median lobe of the labellum is clearly seen
(drawing of the lip from  K000079267 Royal Botanic Garden Kew)

qui sotto  invece il labello di quella vendutami come " coelogyne glandulosa"
down here instead the labellum (lip) of the one sold to me as "coelogyne glandulosa"


qui sopra mostro l'apice del labello della Coel. glandulosa tarocca
come si vede, l'apice non è di certo lanceolato...

above I show the lip apex of the pseudo-Coel.glandulosa
as you can see, the apex is certainly not lanceolate ...



Labello della cosiddetta Coelogyne "glandulosa"

Olotipo di Coel. glandulosa da Erbario Wight presente al Royal Botanic Garden Kew,  id. K000078675
come si vede è classificata come C. mossiae, però con annotazioni come C. nervosa e C. glandulosa
(from Herbarium Royal Botanic Garden Kew on line, as you can see here K000078675  )

La caratterista principale di Coel. glandulosa, da cui deriva il nome, sono le tre creste longitudinali, alla base del labello, col bordo formato da proiezioni dentate glandulose, con la cresta centrale che non sopravanza le due laterali, che arrivano alla base del lobo mediano; colonna bianca, leggermente arcuata, con apice bilobato.

Robert Wight descrisse una Coelogyne nervosa in Icones Plantarum Indiae Orientalis t. 1638. 1852., con annotazione: = glandulosa, però dobbiamo considerare che  in questo caso il nome nervosa è invalido, in quanto preceduto temporalmente da un'altra specie, sua omonima, la Coel. nervosa, descritta da Achille Richard nel 1841 in Annales des Sciences Naturelles; Botanique, sér. 2 15: 16. 1841, e chiamata nervosa per le marcate nervature delle foglie; la Coel. nervosa sensu Richard è molto simile alla Coel. glandulosa, ma non ha il margine delle creste glanduloso.

Riguardo alla Coel. glandulosa sono state descritte nel 1976 due varietà, probabilmente riconducibili in realtà a Coel. mossiae

Coelogyne glandulosa var. bournei S. Das & S.K. Jain,  che sembra essere  uguale a Coel.mossiae

Coelogyne glandulosa var. sathyanarayanae S. Das & S.K. Jain, che però sembra essere in realtà uguale alla Coel. mossiae

qui faccio un link all'interessante foglio di erbario al Royal Botanic Garden Kew n. K000943587 che rappresenta  Coelogyne mossiae ( anche se nelle annotazioni si legge da parte di André Schuiteman l'annotazione Coelogyne glandulosa var. bournei


Situazione attuale:

Dopo la sua descrizione, basata su piante indiane originarie delle Nilgiris, si perdono le tracce di questa specie e, a parte la descrizione nel 1976 delle due varietà sopramenzionate, che però sembrano essere in realtà Coel.mossiae, non se ne sa più nulla e questo fa pensare che questa specie sia o estinta in natura o in via di estinzione. Solo accurate ricerche botaniche nel suo habitat originale potrebbero chiarirne lo stato attuale.

In conclusione, resta da chiarire la classificazione tassonomica di queste tre specie molto simili e su cui occorrono studi molecolari per chiarirne una volta per tutte la loro posizione sistematica, ma che, per ora, io considero distinte:

Coelogyne nervosa A. Richard così chiamata per le nervature delle foglie e che ha pseudobulbi fortemente corrugati, infatti un suo sinonimo è Coelogyne corrugata
Coelogyne mossiae Rolfe il cui labello presenta una caratteristica banda trasversale giallo-arancione a forma di croissant
Coelogyne glandulosa  Lindley il cui labello ha le 3 creste con margine costituito da proiezioni  denticolate glandulose

       
   

              
Coelogyne nervosa                                  Coelogyne mossiae                                      Coelogyne glandulosa

                                                                             

E le piante attualmente vendute, anche on line, come Coelogyne glandulosa??
attenzione, non lo sono affatto!!


pianta da me acquistata all'EOC di Paris nel 2018 come Coelogyne glandulosa
(da notare il substrato costituito da lana di roccia e perlite)

fiore della pianta da me acquistata all'EOC di Paris nel 2018 come "Coelogyne glandulosa"
flower of the plant purchased by me at the 2018 EOC in Paris as "Coelogyne glandulosa"


veniamo allora alla domanda:  le piante vendute col nome di Coelogyne glandulosa cosa sono in realtà??

Domanda spinosa, che rivela un grosso problema, in quanto si continua a perpetrare un errore di nomenclatura ed identificazione botanica; forse molti venditori non si rendono neppure conto che non stanno vendendo la vera Coelogyne glandulosa, e perseverano, forse in buona fede, nel vendere, al suo posto, un ibrido, che nulla ha a che fare con la Coel. glandulosa, cosa che ritengo errata e scorretta e che mantiene in circolazione piante con etichette sbagliate.
Anche a me successe di essere ingannato; infatti all’EOC di Parigi nel 2014 acquistai da un venditore danese, Hans Christiansen, una pianta etichettata come Coelogyne glandulosa “Frb”.
Arrivato a casa ho studiato tutta la letteratura che riguardava questa rarissima specie e sono arrivato alla conclusione che si trattava purtroppo dell'ibrido Coelogyne cristata x flaccida, detto Coelogyne Unchained Melody; nel mio caso era un clone leggermente più pallido del solito, e proprio questo mi aveva ingannato alla mostra EOC.
Presumo che l’ibridatore abbia usato perciò una varietà giallo pallida di Coel. cristata, cioè la var. lemoniana.

il mio sospetto fu confermato dal più importante esperto mondiale di Coelogyne, Jean-Claude George, autore insieme ad Elysabeth George del bellissimo libro Les Coelogynes a cui sottoposi foto della pianta e del fiore.
Ovviamente ne fui molto amareggiato….

La Coelogyne Unchained Melody fu registrata da David Banks nel 1995 ed fu ottenuta da Coelogyne cristata x C. flaccida. 
Dalle mie analisi e studi al riguardo della pianta in mio possesso, ne deduco che qualcuno ha rifatto questo ibrido usando forme pallide dei suoi genitori, quindi ne è derivata una Unchained Melody più chiara della forma tipica, anche se non capisco perché poi sia stata commercializzata come Coelogyne granulosa. Forse per motivi commerciali, in quanto Coelogyne glandulosa è ovviamente molto più rara rispetto all'ibrido Coel. Unchained Melody, anche se purtroppo non si trattava affatto della vera Coelogyne glandulosa.

Ad aumentare i malintesi che circondano questa specie, non è estraneo il fatto che in Inghilterra da tantissimi anni è commercializzata una Coelogyne “granulosa”, nome che non esiste dal punto di vista tassonomico; in realtà le foto che ho visto sul web e che riportano il nome “granulosa” e “glandulosa”, siano identiche e sempre uguali all'ibrido Unchained Melody.

Per non farci mancar niente, segnalo che in Inghilterra ed anche in Italia si trova in commercio la Coelogyne Intermedia, incrocio registrato da Cypher nel 1913 e i cui genitori furono da lui erroneamente indicati come Coel.cristata x Coel. tomentosa ma siccome nessuno è riuscito a produrre capsule fertili da questo incrocio ed inoltre dallo studio eseguito da Clayton del typus depositato al Kew, Coelogyne Intermedia risulta essere in realtà un ibrido tra Coel. cristata e Coel. flaccida ( e non Coel. tomentosa) quindi alla fin fine anche l'ibrido chiamato Coelogyne Intermedia è uguale sia a Coelogyne Unchained Melody che a quella venduta come "Coel. glandulosa".



Coelogyne intermedia come pubblicata sul sito web di  Burnham Nurseries, identica alla mia "glandulosa"

questo dimostra ancor di più che Coelogyne Unchained Memory, Coelogyne Intermedia e Coelogyne "glandulosa" sono del tutto identiche, cioè sono tutte uguali all'ibrido tra Coel. cristata e Coel. flaccida detto Coelogyne Unchained Melody, il cui nome deve perciò andare a sostituire quello errato di Coelogyne Intermedia e Coelogyne "glandulosa"
Quindi attenzione che le piante vendute come Coelogyne Intermedia sono in realtà Coelogyne Unchained Melody


Ma il caos non è finito...

infatti    
a complicare il quadro, si aggiunge il dibattito che circonda la Coelogyne mossiae, descritta da Rolfe nel 1894 in Bull. Misc. Inform. Kew 1894: 156 1894; anche questa coelogyne è endemica del sud India (Kerala, Tamil Nadu, Nilgiri).

Lo studio in erbario dei typus di Coelogyne glandulosa var. sathyanarayanae S. Das & S.K. Jain e di Coelogyne glandulosa var. bournei S. Das & S.K. Jain descritte nel 1976 siano identiche a Coel. mossiae, quindi da ritenersi suoi sinonimi.

Coelogyne mossiae è una specie estremamente rara in natura, e non è presente in coltivazione, per cui segnalo che, anche in questo caso, le piante vendute come Coelogyne mossiae sono in realtà sempre le solite Coelogyne Unchained Melody.

Infatti anche le foto che si trovano sul web, anche in Bluenanta, mostrano un fiore che è chiaramente la Coelogyne Unchained Melody; quindi chi possiede una coelogyne etichettata come Coel. mossiae, controlli il suo fiore e lo paragoni con quello della mia "glandulosa" che ho pubblicato qui, e vedrà che sono identiche. Deve perciò modificare il nome sulle etichette.
Un punto importante che dovete osservare, a dirimere i dubbi, sono le foglie: nella piante erroneamente etichettate come Coel. mossiae ( che sono in realtà Coelogyne Unchained Melody) le foglie sono lineari-lanceolate, mentre nella vera Coel. mossiae sono più corte, larghe, tozze ed ellittico-oblunghe; inoltre il labello della "falsa" Coel. mossiae, che in realtà è la Coelogyne Unchained Melody, ha tre carene profondamente frastagliate, mentre la vera Coel. mossiae ha due carene a margine intero e la C. glandulosa ha tre carene col margine glanduloso.
Per togliere infine ogni dubbio ricordo che il labello della vera Coelogyne mossiaeha  una caratteristica banda ellittica, trasversale, giallo aranciato, a forma di croissant, assente del tutto nelle piante attualmente spacciate per Coelogyne mossiae

avverto, per inciso, che anche tutte le foto, tranne quelle di Markus Angler, di Coelogyne mossiae pubblicate su BlueNanta rappresentano invece purtroppo in modo inequivocabile la Coelogyne Unchained Melody 

qui rappresenta la vera Coelogyne mossiae

Coelogyne mossiae  
da Engler,H.G.A., Das Pflanzenreich, Orchidaceae, Coelogyninae, pg.51, fig. 16, anno 1907


queste foto invece rappresentano la vera Coelogyne mossiae, in situ nel Kerala

Coelogyne mossiae
, in situ nel Kerala 

da notare la tipica banda trasversale,a forma di croissant, e di color giallo arancio sul labello
(photo from the web)


Coelogyne mossiae, in situ nel Kerala
photo from the web



Coelogyne mossiae in situ
photo by Markus Angler


Coelogyne mossiae in situ, a crescita rupicola.
Notare la gran quantità di capsule e le foglie larghe, tozze ed ellittico-oblunghe
photo by Markus Angler


coelogyne mossiae
(photo from the web)



coelogyne mossiae
(photo from the web)

Concordo quindi con Kevin Dawes, del sito coelogynes.com, che dice:

"Coelogyne mossiae is not available in Australia nor most parts of the world because it is so rare, but a lot of plants sold as such are in fact a very pale form of the Coelogyne hybrid Unchained Melody which I have named unofficially as Coel Unchained Melody 'Mossiae' to highlight the differences between it and  Coelogyne mossiae and also to distinguish it from the 'normal' Coel Unchained Melody. "

"Coelogyne mossiae non è disponibile in Australia e neppure nella maggior parte del mondo poichè è cosi rara, ma un mucchio di piante vendute come tale sono in effetti solo una forma molto pallida dell'ibrido Unchained Melody che io ho chiamato in modo non ufficiale Coel Unchained Melody 'Mossiae' per rimarcare la differenza tra esso e la Coelogyne mossiae ed anche per distinguerla dalla 'normale' Coel Unchained Melody "


Conclusione

Vi consiglio di controllare bene le vostre piante etichettate come Coelogyne glandulosa o Coelogyne mossiae o Coelogyne Intermedia e di cambiare il nome sull’etichetta, scrivendo quello corretto: Coelogyne Unchained Melody, di cui le piante che avete rappresentano semplicemente una forma molto pallida.
E’ assurdo che anche voi continuiate a perseverare nell’errore e ad indurre in questo errore anche coloro a cui ne darete in futuro una divisione.

Cercate anche di fare pressione sui venditori di orchidee affinché correggano ed aggiornino il nome e le etichette.

Se volete una controprova, impollinatene un fiore per self e portate a fioritura le piantine che nasceranno…vedrete che, per la legge mendeliana, trattandosi di generazione F2, una parte delle nuove piantine mostreranno i veri genitori dell'ibrido, cioè Coel. cristata e Coel. flaccida, ne son sicuro.

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